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Didattica

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Attività didattiche

Il Museo del Territorio offre agli studenti delle scuole primarie e secondarie attività didattiche finalizzate alla comprensione del patrimonio locale.

Il museo offre varie sezioni dedicate:

  • ad alcuni personaggi importanti nati o vissuti a San Daniele e nel suo territorio: Giuseppe Vidoni, medico e collezionista; Erasmo Contardo, medaglista; Vincenzo Gattoli, impiegato comunale ed appassionato pittore;
  • alla presenza di una comunità ebraica locale e di un cimitero ebraico ancora utilizzato;
  • alle testimonianze archeologiche ed artistiche di epoca romana, medievale e moderna;
  • al patrimonio etnografico, riguardante in particolare l’attività agricola, la lavorazione del prosciutto, l’allevamento dei bachi da seta, la produzione degli scarpez.

La conoscenza di queste realtà favorisce la sensibilizzazione e la consapevolezza della necessità di “prendersi cura” del proprio territorio, per evitare che le sue testimonianze vengano trascurate o distrutte.

Intendere il museo come luogo di conservazione e di valorizzazione del patrimonio culturale.

Si promuove, nell’approccio alla realtà museale, la consapevolezza che il suo patrimonio costituisce una risorsa di formazione continua individuale ed una proposta di crescita economica e culturale per tutto il territorio. Non si attuano quindi semplici “visite” al museo, ma attività interattive, che favoriscano comportamenti di rispetto per sé, per gli altri e per gli arredi e le attrezzature, ispirati al senso di responsabilità, autonomia e socialità.

A questo proposito si prestano i laboratori che, oltre ad offrire conoscenze pratiche (fare il pane, imparare ad usare i 5 sensi, orientarsi nei percorsi museali, riprodurre, disegnare ed interpretare oggetti, utilizzare specifici linguaggi disciplinari) favoriscono il rispetto delle regole organizzative, i comportamenti autonomi e responsabili, la socializzazione, l’educazione alla cittadinanza, alla salute e all’ambiente.

Da qualche anno è possibile inoltre organizzare laboratori di “scavo archeologico”, con la simulazione delle sue modalità e l’approfondimento del concetto di “sequenza stratigrafica”; allo scavo fanno seguito le procedure di precatalogazione dei reperti rinvenuti, che vengono descritti, disegnati e fotografati dai ragazzi.

Il Museo del Territorio è tra i primi in regione ad avere un’intera sezione fruibile da non vedenti e ipovedenti, grazie alla proficua collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi di Udine. «Vietato non toccare» è il titolo del progetto espositivo della sezione archeologica.

Mediante l’utilizzo di riproduzioni realizzate con stampanti tridimensionali e vasellame in terracotta, i pezzi più significativi della collezione di epoca romana sono stati resi accessibili e godibili in modo permanente. Per preparare le stampe in 3D prima è stato realizzato un dettagliato servizio fotografico per ogni oggetto da riprodurre, poi si è proceduto alla stampa (Gaia solution).

Ciò ha permesso di non dover trattare i reperti autentici con le polveri solitamente utilizzate per le stampe a 3D, consentendo da un lato di non rovinare gli oggetti, dall’altro di abbassare drasticamente i costi di realizzazione. Attraverso l’esplorazione tattile di tali modelli i visitatori possono comprendere meglio le caratteristiche dei materiali, servendosi anche di testi in alfabeto braille opportunamente predisposti.

Oltre al percorso tattile del Museo, sono state approntate delle schede didattiche retroilluminate mobili, con caratteri di dimensioni concordate con lo staff dell’Unione Ciechi. Per collegare i vari reperti esposti è stata collocata una corda che, in corrispondenza di ogni oggetto, ha un anello con l’oggetto da toccare. Il progetto nasce per non vedenti e ipovedenti, ma è fruibile da tutti: toccare con mano gli oggetti è un modo assolutamente nuovo di comprendere l’archeologia ed il nostro passato.

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